Stelvio 27 giugno 2008 - Mimmo & Rita - non sono le maniglie dell'amore di Mimmo quelle a cui si agguanta Rita, lui sotto la maglietta ha la ciambella salvagente, in montagna non si sa mai

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LOCALITA' VISITATE



Devo dire che ci sono almeno un centinaio di località visitate, anche abbastanza note, che non ho trovato ed altre che il programma non accetta di segnare, sono sulla mappa ma non sono segnabili

Preparazione del viaggio in Grecia

Mappa del Peloponneso con l'itinerario del viaggio con VW Westfalia


Mappa della Grecia Continentale con l'itinerario del viaggio con VW Westfalia



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Egitto - 6 Marzo 1989

Ore 17.10: Partenza per il Cairo con volo di linea AZ 898, arriveremo al Cairo in perfetto orario alle 21.20. In bus privato raggiungiamo l'Hotel El Gezirah Sheraton. E' un grattacielo sul Nilo nella zona centrale della immenza città. Dopo un drink di benvenuto ci ritiriamo nelle nostre stanze a ritemprarci per affrontare al meglio le fatiche dei prossimi giorni.

Egitto - 7 Marzo 1989

Prima colazione all'Hotel El Gezirah Sheraton.
Mattinata dedicata alla visita del Museo Nazionale Egiziano, prodigiosa raccolta dei sarcofaghi, statue e gioielli più rari nella storia millenaria dell'Egitto, tra cui il corredo funerario di Tutankhamon. Allora, come si può notare dal filmato, era consentito fotografare, addirittura con il flash, cosa della quale approfittai. 
Rientro in albergo per la seconda colazione al fornitissimo buffet internazionale.
Nel pomerigio partenza per la visita della Cittadella, una fortezza costruita nel 1183 da Saladino con il materiale delle piramidi minori, le Moschee con i loro dominanti minareti; qui, dando la mancia (bakscisc) in lire egiziane per indossare le sovrascarpe, ho avuto un inconveniente, devo averne data una inconsapevolmente notevolissima, perché l'addeto si è messo totalmente ed insistentemente a mia disposizione, alla fine l'ho dovuto allontanare, garbatamente ma decisamente.
In serata andiamo al suc del Khan el Khalili, il quartiere degli acquisti con bancarelle e negozi di ogni tipo, non mancano incredibili tappeti, questo sotto una incredibile pioggia.
Cena in albergo. Non volendo andare a dormire, andiamo a vedere uno spettacolo di luci e musica. Un pullman ci porta in un posto che non ci eravamo preoccupati di capire dove e cosa fosse, avevamo solo voglia di non star fermi, ci fanno entrare in una spece di arena e incredibilmente ci troviamo al cospetto della Sfinge e delle Piramidi, che si animano con le luci colorate ed alle note dell'Aida. Peccato che un inaspettato freddo cane non ci ha permesso di goderne a pieno.



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Egitto - 8 Marzo 1989

Prima colazione in albergo.
Partenza in pullman per Memphis e Sakkara a circa 20km a sud del Cairo. A Menphis ricevo una lezione sull'orgoglio degli egiziani, un guardiano mi chiede una sigaretta, gli offro tutto il pacchetto, per provare a corromperlo e scattare qualche foto dove non si può, lui con fare offeso rifiuta e ne prende solo una e le foto non le ho potuto fare.
A Sakkara oltre alla piramide a gradoni abbiamo visitato la Sfinge di alabastro, la tomba di Ti ed il Serapeum. Dopo veniamo portati ad una scuola di tessitura dei tappeti. I bambini a gruppi allineati di quattro o cinque annodano centinaia e centinaia di pezzetti di lana colorata ad un ordito ben teso su un telaio, seguendo un disegno; alla nostra vista ci sorridono splendidamente, sinceramente sul momento non abbiamo pensato che quello era quasi sicuramente sfruttamento di lavoro giovanile.
Seconda colazione sontuosa al ristorante del favoloso Mena House Oberoj a Giza.
Nel pomerigio il clou del viaggio: le Piramidi di Cheope, Chefren, Micerino e la Sfinge. Dico solo una cosa, al cospetto delle Piramidi si ha la sensazione di non essere di fronte a delle opere dell'uomo ma della Natura e non si sa come interpretarle fotograficamente, infatti in proporzione ho scattato proprio poche foto.
Questa sera navigazione del Nilo visitando il Cairo a bordo del Nile Pharaon con cena internazionale e spettacolo di danza del ventre.
Serata a disposizione di cui approfittiamo per conoscere un po' del Cairo By Night via terra.
Sul viale dell'albergo i poveri venditori ambulanti, all'inaspettata vista del nutrito gruppo, riaprivano le loro misere bancarelle proponendoci improbabili affari. Abbiamo preso un taxi e dopo un gran giro ci siamo fatti portare alla torre girevole, dove alla sommità c'era un alquanto squallido bar dove ci siamo gustati una "favolosa" bibita, rigorosamente analcolica, essendo un locale per egiziani, guardando scorrere il paesaggio notturno del Cairo, quindi, rientro con un convenientissimo taxi.



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Egitto - 9 Marzo 1989

Giornata di trasferimento. Prima colazione super internazionale in albergo, come al solito ci abbuffiamo di ogni ben di tasca nostra, avendo già pagato e profumatamente.
La mattinata è a disposizione ma non ci possiamo allontanare di molto, bighelloniamo intorno all'albergo, la zona è moderna e ben tenuta, molto poco esotica se non fosse per il traffico caotico e fantasmagorico.
Dopo aver fatto il pranzo al solito super internazionale buffet dell'albergo ci trasferiamo all'aereoporto dove con un volo locale in un'oretta siamo a Luxor. Il volo con un aereo locale ci da' problemi solo all'atterraggio, che non viene effettuato all'italiana ma alla texana in una pista nel deserto tra dune di sabbia, che abbiamo l'impressione vengano letteralmente sfiorate dalle ali.
L'uscita aviene tra due ali di una folla che ci offre ogni servigio. Sono in grandissima percentuale neri e coloritamente vestiti all'araba a differenza del Cairo dove la popolazione è prevalentemente araba e, specialmente i giovani maschi, spessissimo sono vestiti all'occidentale.
L'albergo è ancora una volta uno Sheraton con orchestrina e karkadè di ben venuto, la bevanda è superzuccheratissima e freddissima, quindi corroborante e rinfrescante.
L'albergo, a differenza del Cairo che era un modernisimo grattacielo, è costituito da splendidi bungalow in puro stile arabo nuovissimi con al centro un porticato con tante botteghe dove si vende di tutto e un laghetto con vari anatidi, pelicani e fenicotteri.
Sistemati i bagagli in stanza, aspettiamo la cena bighellonando in questo ambito e a bordo piscina, assistendo ad un magnifico tramonto sul Nilo, sulle cui rive si adagia l'albergo.
Questa sera cena tipica egiziana. Eccellente. Ricordo in particolare una minestra di fagioli eccezionali, così piccoli che li avevamo presi per lenticchie, il pane arabo cotto al momento appiccicandolo sulle pareti laterali di un forno di forma semisferica, i dolci dolcissimi di pasta sfoglia e zucchero filato, ecc.. ecc...
Dopo cena andiamo ad esplorare il territorio in carrozzella, uno spasso, il vetturino sprona il macilento cavallo a imprese impossibili per guadagnarsi il bakscisc, che gli lasceremo invitandolo a comprare buona biada per la povera bestia.
La cittadina è pittoresca e ci si sente veramente in Africa. Il rientro avverrà con un'altra carrozzella alla quale raccomandiamo di andar piano per rispettare il povero cavallo, anche questo non tanto in carne, tanto il bakscisc extra glielo daremo ugualmente.

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Egitto - 10 Marzo 1989

Partenza ben presto dopo una lauta colazione, non si sa mai.
Oggi si va ancora più a sud, fiancheggiando sempre il Nilo, arriveremo ad Aswan, passando da Edfu, Kom Ombo e l’Isola Elefantina. Durante il viaggio possiamo conoscere alcuni aspetti della vita degli egiziani. Viaggiamo sulla riva destra, la strada è costruita sul confine tra le terre coltivate e il deserto, abbiamo sulla destra un giardino verdissimo e ordinatissimo di colture di ortaggi interrotti da palmeti da datteri e bananeti, sulla sinistra l’assoluto deserto alquanto pietroso; ogni tanto si vedono miseri villaggi, le case hanno tetti di sola paglia, essendo questa una delle zone meno piovose della terra, attiguo al villaggio c'è sempre il cimitero in cui si distinguono solo poche tombe dei saggi, le altre lapidi sono dlle semplici pietre; non manca mai un posto ombreggiato con acqua sempre fresca, datteri e qualche focaccina per il ristoro dei pellegrini, dei viandanti, dei mendicanti e quindi degli stranieri, che grande civiltà.
Ogni tappa è per visitare templi, che lasciano senza fiato. Edfu, tempio tolemaico consacrato a Horus il Dio Falco o il Falco Dio, dalla inquietante storia, essa sembrerebbe identica a quella di Gesù Cristo, è solo molto più antica. Kom Ombo con le mummie dei coccodrilli e il nilometro: un pozzo circolare con una scalinata che lo percorre tutto, essendo il tempio sulla riva del Nilo il livello dell’acqua è uguale a quella del fiume, in base a questo livello e quindi alla rendita delle coltivazioni si tassava la popolazione, un fisco al quale non si poteva mentire.
Pranziamo splendidamente in uno splendido albergo di cui non ricordo il nome, ricordo solo che vi è stato girato il film tratto dal giallo di Agatha Christie "Assassinio sul Nilo".
Anche il pomerigio è ricco di emozionanti visite.
Sull’Isola Elefantina si eleva l’incomparabile tempio di Phile, smontato e rimontato per salvarlo dalle acque del lago formatosi a seguito della costruzione della diga di Aswan, questa ricostruzione è stata opera di italiani. Il tempio è consacrato a Iside di cui si possono ammirare bassorilievi fortunatamente scampati alla furia “talebana” dei cristiani, che si accanirono per cancellare ogni ricordo degli dei del glorioso passato, imponendo la croce copta che si riconosce spesso e ricavandone una basilica.
Andiamo a vedere un obelisco incompleto, ancora nella cava di granito dove è stato intagliato, è veramente impressionante per le inaspettate dimenzioni; una cosa è vederli eretti e un'altra è vederli distesi e camminarci sopra.
Alla fine un rapido salto alla monumentale diga e rientro con l'autista del bus, che già all'andata ci aveva impressionato ma ora al ritorno si supera, del resto ci siamo resi conto che guida come la maggioranza degli egiziani, se possibile, viaggiano al massimo al centro della carregiata e quando incontrano un altro mezzo lo puntano con gli abbaglianti inseriti e lo scartano solo all'ultimo istante. Sembra di essere nel film "Footloose" dove c'è una sfida simile.
La cena la facciamo al super internazionale buffet dell'albergo, ci abbuffiamo di splendida verdura e frutta cruda. Non lo si dovrebbe fare, è sconsigliato dalle norme igieniche, considerate non al nostro standard specie per l'acqua usata per il lavaggio. Non abbiamo avuto nessun problema anche perché stiamo prendendo una capsula di antibiotico ogni giorno. I problemi l'hanno avuti e gravissimi dei nostri amici forse mangiando una pizza al locale all'italiana ospitato nella piazza interna dell'albergo.



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Egitto - 11 Marzo 1989

Come al solito colazione al buffet superinternazionale dell’albergo, abbiamo preso l’abitudine di rimpinzarci in questa occasione. Abbiamo iniziato questa pratica suicida con l’intento della preservazione, non sapendo cosa ci sarebbe stato a pranzo e cena, ma poi la bontà di questa prima colazione ci ha fatti continuare malgrado fossimo rassicurati sulla commestibilità dei cibi del resto della giornata.
A bordo di una feluca attraversiamo il bucolico Nilo e ci ritroviamo sulla riva sinistra nella Città dei Morti nella valle dei Re e delle Regine, visitiamo alcune splendide tombe sotterranee, poste alla fine di tunnel lunghissimi, fra le altre quella del famosissimo Tut Ank Amon o Tutankhamon del quale abbiamo ammirato il fantasmagorico corredo funerario al Museo del Cairo. Siamo in pieno deserto e ad una latitudine notevole, fa veramente caldo, decidiamo di rifocillarci ad una bancarella, ma, sgomento, non ho in tasca neanche un centesimo, ho dimenticato i soldi in albergo, la cifra è bassa, essendo alla fine della vacanza, pensiamo che al ritorno non troveremo nulla, sbagliato, ritroveremo il malloppo in bella vista sul mio comodino. Fattici prestare qualche piastra da alcuni compagni di viaggio, ci rifocilliamo, appena in tempo per la ripartenza.
Col pullman attraversiamo dei paesini dove spiccano le case affrescate di chi ha effettuato il pellegrinaggio alla Mecca. Vediamo anche degli intagliatori di alabastro, veramente artigianali che di più non si può.
In breve siamo a El Deir Bahari, tempio funebre della Regina Hatshepsut, è posto ai piedi di una collina, l’insieme è splendidamente scenografico ed ha un che di extraterrestre nella sua modernità, somiglia alla stazione Termini di Nervi. Questa sensazione di extraterreità non è la prima volta che la proviamo. Il tempio conserva ancora delle rarissime pitture murarie ed ha delle colonne particolari, hanno i capitelli che rappresentano teste femminili con una particolare acconciatura della capigliatura che le fa apparire come se avessero le orecchie pendenti delle vacche africane.
Ritorniamo in albergo per il solito pranzo al gran buffet internazionale.
Dopo un riposino nella ombrosa veranda della nostra suite ci aspetta l'ultima fatica di questa fantastica settimana, la visita a templi di Luxor e Karnak, veramente si può parlare di un complesso di templi, quasi senza soluzione di continuità. E' una selva di colonne dalle forme più diverse, di statue di faraoni con mogli e figli e obelischi che fanno a gara d'altezza. Una sensazione di immensità accompagna tutta la visita, non si può neanche immaginare come se ne rimmarrebbe impressionati se tutti questi monumenti fossero ancora dipinti come erano nati e se non fossero stati spogliati, ad esempio da qui proviene il magnifico obelisco di Piazza San Giovanni in Laterano a Roma.
Questa sola visita sarebbe bastata a giustificare l'intero viaggio. Credo che questo si possa dire di ogni singolo componente di questo viaggio, di ogni mezza giornata qui trascorsa.
Al ritorno ci aspetta una lauta cena e la triste preparazione dei bagagli per il ritorno.



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Egitto - 12 Marzo 1989

Solita colazione in albergo. Raggiungiamo l'aereoporto e con il volo locale MS 126 alle 9.30 raggiungiamo il Cairo, qui arriviamo alle 10.30. Veniamo portati all'Hotel Moevenpick dove ci rilassiamo in piscina in attesa del soddisfacente pranzo al buffet dell'albergo.
Nel pomerigio veniamo portati all'aereoporto per il disbrigo delle pratiche e qui ne abbiamo visto delle belle: un viaggiatore italiano ha con se una statua all'incirca della sua altezza, invero è bassino, i doganieri gliela portano via per ispezionarla malgrado le sue proteste, che data la presenza di molta polizia armata fino ai denti non sono più di tanto, all'arrivo a Roma scoprirà che è stata ridotta in tre o quattro pezzi; anche io ho trovato delle difficoltà per la mia attrezzatura fotografica, che essendo a livello professionale con macchine motorizzate, obiettivi notevoli, ecc... ecc... lascia molto perplessi i controllori che sono convinti di trovarsi di fronte a cineprese, che in quel tempo era vietato portare in Egitto; fortunatamente li abbiamo convinti smontando le macchine e facendogli vedere che una volta tolti tutti gli orpelli erano delle pure e semplici macchine fotografiche.
Finalmente alle 17.40 con il volo AZ 893 si parte per Fiumicino dove arriveremo alle 20.10.

Parigi e Versailles

Parigi B & N
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