Stelvio 27 giugno 2008 - Mimmo & Rita - non sono le maniglie dell'amore di Mimmo quelle a cui si agguanta Rita, lui sotto la maglietta ha la ciambella salvagente, in montagna non si sa mai

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Monte Sant'Angelo

Nel Gargano interno, in posizione dominante il Golfo di Manfredonia e le foreste dell'interno del promontorio, c'è questo antico paese, sorto intorno ad una grotta, per secoli considerato uno dei luoghi più sacri della terra, venerato da papi, regnanti, principi e cavalieri. Luogo di passaggio obbligato dei Crociati, che qui raccoglievano l'ultima benedizione prima di imbarcarsi dai porti di Trani, Barletta, Bari, Brindisi, Taranto alla volta della Terra Santa. La sacralità di questo posto impressionò talmente il Poverello d'Assisi, San Francesco, che giuntovi a piedi, in viaggio appunto per la Terra Santa, non si ritenne degno d'accedervi e rimase sulla soglia.
Portale d'accesso alla Grotta

La Grotta fece da modello alla costruzione del forse più noto altro luogo di devozione Micheleiana, Mont St. Michel sito in Francia, precisamente in Bretagna sulla Manica, luogo noto anche per le straordinarie maree, che proprio da lì si possono ammirare. (La cronaca del nostro viaggio del 1995 fatto in quel luogo è da parecchio in preparazione, speriamo di pubblicarlo presto)
Sulla linea che congiunge questi due luoghi è stato poi costruito in val di Susa la Sacra di San Michele, così che i tre luoghi risultano perfettamente allineati, la Sacra ha fatto da modello a Umberto Eco per "Il nome della Rosa".
La Via Francigena, che da Canterbury porta a Roma, ha una derivazione che congiunge Mont St. Michel con Monte Sant'Angelo, questo itinerario è in corso di riscopertura e potrebbe degnamente "rivaleggiare" con il ben più noto Camino di Santiago, che da tutta Europa conduce a Santiago di Compostela, viaggio da noi fatto nel 2005, il viaggio durò oltre due mesi, raggiungendo anche il Portogallo; lo abbiamo raccontato nello specifico blog Rita e Mimmo Iberici (cliccando vi accederete)
Mont St. Michel - Normandia - Francia
Monte Sant'Angelo ha la storia strettamente connessa alla Sacra Grotta, dallo splendido portale con porte bronee, è stato eletto a Santuario principale del popolo Longobardo, chissà cosa ne direbbero Bossi ed i suoi Lumbard se lo sapessero, questi che considerano loro padri i longobardi, ne indossano le corna e hanno il principale luogo di culto nel profondo sud. Nella grotta c'è una pregevole statua di alabastro, raffigurante l'Arcangelo, opera del Sansovino. A sua difesa fu eretto un magnifico castello, risalente al IX secolo, rimaneggiato da normanni, svevi ed angioini, sufficientemente conservato. Molte altre sono le vestigia da visitare, spesso nate per un uso e diventate tutt'altro nelle credenze popolari. La Tomba di Rotari, in effetti è, evidentemente, un battistero, c'è poi la Chiesa di Santa Maria Maggiore e tanti altri luoghi sacri e non, che qualsiasi buona guida turistica sarà in grado di elencare, descrivere ed illustrate più e meglio di me.
Facendo questo viaggio consigliamo di non trascurare l'assaggio del Caciocavallo Podolico, se ne trovano forme molto e ben stagionate, essendo questo, con il suo tanto bestiame allo stato brado, uno dei principali luoghi di produzione, accompagnatelo con il magnifico Pane Locale, pane annoverato tra i primi e migliori pugliesi e scusatemi se è poco, dato che stiamo parlando di alcuni tra i pani migliori del mondo. Particolari e saporitissimi sono anche degli enormi e speziati taralli di oltre mezzo chilo, i Poporati e le Ostie Chiene, due sottili sfoglie di pasta che contengono un eccellente torrone alle mandorle.

Tutte le foto di questa giornata le vedete cliccando qui


Slideshow delle immagini di questa giornata pubblicata in YouTube nel nostro Channel Rita&Mimmo


Torre Santa Susanna

Santa Maria o San Pietro di Crepacore


Per vedere l'interno clicca: Interno

Costruzione del VI o VII secolo, è sita in località Crepacore nel comune di Torre Santa Susanna in provincia di Brindisi.
La pianta si presenta di tipo basilicale e presenta una unica abside bassa. I pilastri sono a sezione quadrata o in marmo di spoglio di monumenti precedenti. Sulla navata centrale insistono due cupole di costruzione successiva, che dovrebbero aver sostituita l'antica copertura, probabilmente, in legno.
Le pareti sono impreziosite da notevoli affreschi malamente conservati, che risalirebbero al IX e il X secolo. Nell'abside si può riconoscere ed ammirare una Ascensione con il solito ritratto del committente della ristrutturazione dell’edificio alla base della seconda cupola. Su una parete si possono ammirare gli affreschi di San Pietro del XII-XIII secolo e di una Vergine con Bambino del XIV secolo.
L'ingresso è costituito da un arco a tutto sesto impiantato su colonne scanalate. La costruzione è evidentemente fatta con materiale preromano e megalitico.




Settimana Santa a Taranto

Questa volta abbiamo fatto un viaggio brevissimo, siamo stati a Taranto per il Giovedì Santo.
Nella enciclopedia di Wikipedia c’è questo testo alquanto striminzito ma può essere una buona base di partenza:
http://it.wikipedia.org/wiki/Settimana_Santa_di_Taranto
Sono riti che hanno una storia plurisecolare, iniziano, in questa forma, all’inizio del 1600, quando Don Diego Calò, nobile residente a Taranto ma di chiare origini spagnole, volle innestare i riti della sua terra su quelli tradizionali tarentini, sicuramente collegati ai tanti riti pagani primaverili. Don Diego commissionò ai cartapestai napoletani le due statue il Cristo Morto e l’Addolorata, che ancora sono le fondamentali della Processione dei Misteri, favorì la creazione di Confraternite, che si occupassero della venerazione di esse presso la cappella del suo palazzo durante la Settimana Santa. In seguito le statue furono donate alla Chiesa del Carmine, che si trovava in campagna, al di la del Canale, ora navigabile e scavalcato dal Ponte Girevole, nella zona dove è poi sorta la Taranto Nuova.
I Riti sono la rappresentazione sacra della Madonna, l’Addolorata, che va alla ricerca del figlio, lo trova e l’accompagna al Sepolcro. Si tratta di due processioni: la prima parte alla mezzanotte del Giovedì Santo dalla Chiesa di San Domenico e si conclude il mattino dopo, la seconda parte nel primo pomeriggio del Venerdì Santo dalla chiesa del Carmine e si conclude al mattino dopo, questa è la stessa chiesa da cui il Giovedì Santo sono uscite le Poste (coppie) di Perdune (penitenti), che con il loro Nazzicare (il passo particolare) si recano presso i Sepolcri, addobbi allestiti con opulenza e fantasia presso tutte le chiese più importanti del Borgo, la Citta Nuova, e della Città Vecchia.
San Domenico è nella Città vecchia, alla sommità di una suggestiva scalinata, che l’Addolorata scenderà impiegando circa un’ora. La caratteristica di entrambe le Processioni è la lentezza, tutto procede con i ritmi di Marce Funebri scritte apposta da maestri tarantini e non solo: TRISTEZZE di Giacomo Lacerenza, GIOVEDI' SANTO di Adolfo Bonelli, VENERDI SANTO di Nicola Centofanti, AMLETO di Saverio Calò, MATER LACRIMOSA di Giuseppe Gregucci, A GRAVAME di Domenico Bastìa, CHRISTUS di Luigi Rizzola, JONE di Errico Petrella, ma la più struggente, che tutti i tarantini conoscono e ne aspettano ogni anno l’esecuzione, che poi commentano con estrema competenza, considerando le movenze, le “nazzicate” dei vari personaggi delle processioni, è MAMMA di Luigi Rizzola ( http://www.youtube.com/watch?v=qePmAWMbkk4) . Come descrivervi cosa è il nazzicare? ci provo: è un lentissimo incedere, quasi impercettibile, la sua misura è meno di un piede dell’esecutore, che più che altro si culla e culla quella madre, che porta in processione e nel cuore, ognuno in quei momenti culla i propri defunti, che sicuramente in quelle sere hanno ascoltato le stesse musiche, hanno visto le stesse scene.
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Dal Carmine esce la Processione dei Misteri costituita da varie statue raffiguranti vari momenti della Passione di Cristo, le ultime due sono Gesù Morto e l’Addolorata, sono le statue fatte costruire agli inizi del ‘600, varie volte restaurate.

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Album di alcune nostre foto inserite in Youtube

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