Stelvio 27 giugno 2008 - Mimmo & Rita - non sono le maniglie dell'amore di Mimmo quelle a cui si agguanta Rita, lui sotto la maglietta ha la ciambella salvagente, in montagna non si sa mai

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Egitto - 10 Marzo 1989

Partenza ben presto dopo una lauta colazione, non si sa mai.
Oggi si va ancora più a sud, fiancheggiando sempre il Nilo, arriveremo ad Aswan, passando da Edfu, Kom Ombo e l’Isola Elefantina. Durante il viaggio possiamo conoscere alcuni aspetti della vita degli egiziani. Viaggiamo sulla riva destra, la strada è costruita sul confine tra le terre coltivate e il deserto, abbiamo sulla destra un giardino verdissimo e ordinatissimo di colture di ortaggi interrotti da palmeti da datteri e bananeti, sulla sinistra l’assoluto deserto alquanto pietroso; ogni tanto si vedono miseri villaggi, le case hanno tetti di sola paglia, essendo questa una delle zone meno piovose della terra, attiguo al villaggio c'è sempre il cimitero in cui si distinguono solo poche tombe dei saggi, le altre lapidi sono dlle semplici pietre; non manca mai un posto ombreggiato con acqua sempre fresca, datteri e qualche focaccina per il ristoro dei pellegrini, dei viandanti, dei mendicanti e quindi degli stranieri, che grande civiltà.
Ogni tappa è per visitare templi, che lasciano senza fiato. Edfu, tempio tolemaico consacrato a Horus il Dio Falco o il Falco Dio, dalla inquietante storia, essa sembrerebbe identica a quella di Gesù Cristo, è solo molto più antica. Kom Ombo con le mummie dei coccodrilli e il nilometro: un pozzo circolare con una scalinata che lo percorre tutto, essendo il tempio sulla riva del Nilo il livello dell’acqua è uguale a quella del fiume, in base a questo livello e quindi alla rendita delle coltivazioni si tassava la popolazione, un fisco al quale non si poteva mentire.
Pranziamo splendidamente in uno splendido albergo di cui non ricordo il nome, ricordo solo che vi è stato girato il film tratto dal giallo di Agatha Christie "Assassinio sul Nilo".
Anche il pomerigio è ricco di emozionanti visite.
Sull’Isola Elefantina si eleva l’incomparabile tempio di Phile, smontato e rimontato per salvarlo dalle acque del lago formatosi a seguito della costruzione della diga di Aswan, questa ricostruzione è stata opera di italiani. Il tempio è consacrato a Iside di cui si possono ammirare bassorilievi fortunatamente scampati alla furia “talebana” dei cristiani, che si accanirono per cancellare ogni ricordo degli dei del glorioso passato, imponendo la croce copta che si riconosce spesso e ricavandone una basilica.
Andiamo a vedere un obelisco incompleto, ancora nella cava di granito dove è stato intagliato, è veramente impressionante per le inaspettate dimenzioni; una cosa è vederli eretti e un'altra è vederli distesi e camminarci sopra.
Alla fine un rapido salto alla monumentale diga e rientro con l'autista del bus, che già all'andata ci aveva impressionato ma ora al ritorno si supera, del resto ci siamo resi conto che guida come la maggioranza degli egiziani, se possibile, viaggiano al massimo al centro della carregiata e quando incontrano un altro mezzo lo puntano con gli abbaglianti inseriti e lo scartano solo all'ultimo istante. Sembra di essere nel film "Footloose" dove c'è una sfida simile.
La cena la facciamo al super internazionale buffet dell'albergo, ci abbuffiamo di splendida verdura e frutta cruda. Non lo si dovrebbe fare, è sconsigliato dalle norme igieniche, considerate non al nostro standard specie per l'acqua usata per il lavaggio. Non abbiamo avuto nessun problema anche perché stiamo prendendo una capsula di antibiotico ogni giorno. I problemi l'hanno avuti e gravissimi dei nostri amici forse mangiando una pizza al locale all'italiana ospitato nella piazza interna dell'albergo.



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